
giovedì 31 dicembre 2009
mercoledì 30 dicembre 2009
domenica 27 dicembre 2009
sabato 26 dicembre 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
lunedì 21 dicembre 2009
venerdì 18 dicembre 2009
domenica 13 dicembre 2009
venerdì 11 dicembre 2009
giovedì 10 dicembre 2009
lunedì 7 dicembre 2009
domenica 6 dicembre 2009
venerdì 4 dicembre 2009
domenica 29 novembre 2009
ricordi
Orgosolo 1978

Nei mesi scorsi sull’Unità appariva questo titolo:” veline o vittime: rompiamo il cliché.”
sembrava che il tempo si fosse fermato, perché trenta anni prima noi gridavamo:” né madonne né puttane, siamo contro la normalizzazione”.
Anche ieri c’è stata una bella manifestazione e direi perciò che non bisogna smettere di gridare perché le conquiste femminili si vanificano ogni volta che certi uomini, per nascondere la loro paura del vivere, stuprano e ammazzano le donne.
quella "cazziata" sono io...

Nei mesi scorsi sull’Unità appariva questo titolo:” veline o vittime: rompiamo il cliché.”
sembrava che il tempo si fosse fermato, perché trenta anni prima noi gridavamo:” né madonne né puttane, siamo contro la normalizzazione”.
Anche ieri c’è stata una bella manifestazione e direi perciò che non bisogna smettere di gridare perché le conquiste femminili si vanificano ogni volta che certi uomini, per nascondere la loro paura del vivere, stuprano e ammazzano le donne.
quella "cazziata" sono io...

martedì 24 novembre 2009
lunedì 23 novembre 2009
sabato 21 novembre 2009
venerdì 20 novembre 2009
martedì 17 novembre 2009
sabato 14 novembre 2009
mettere a fuoco

Interpretare la situazione, capire cosa si vuole privilegiare e scatti.
La messa a fuoco potrebbe essere una metafora della vita se si aggiunge una variabile,
i propri bisogni profondi.
Riconoscerli e accettarli aiuta a mettere a fuoco le difficoltà del vivere,
quando ci si sente schiacciati.
La foto venuta male non lascia traccia, nella vita la traccia diventa un solco profondo.

lunedì 9 novembre 2009
domenica 8 novembre 2009
mercoledì 4 novembre 2009
martedì 3 novembre 2009
domenica 1 novembre 2009
balla che ti passa
venerdì 30 ottobre 2009
la giusta distanza

Il ragazzo camminava senza alzare la testa dal libro, con passo dinamico.
Il Beagle correva qua e là, godendosi la libertà.
Era bello guardarli.
Incuriosita, cerco un proprietario nei dintorni: stanno insieme o è un incontro causale?
Il cane si sofferma su qualche odore interessante, il ragazzo continua il suo percorso e i due si distaccano di parecchio.
È un attimo, il cane si ridesta, alza la testa , si mette a correre e salta la staccionata.
Il ragazzo, senza fermarsi si volta impercettibilmente e controlla se che il cane c’è.
Sono di nuovo insieme. La meta è comune, ma ognuno per conto proprio.
Finalmente un sano rapporto tra padrone e cane, penso. Un equilibrio perfetto, una coppia in armonia.
Anzi no, una giusta distanza.
Finalmente avevo messo a fuoco le mie sensazioni e ora questo pensiero mi impegnava . Né troppo vicino nè troppo lontano: riuscire a scaldarsi senza pungersi, come i due porcospini della storia che gli psicoanalisti talvolta usano per fare luce.
La giusta distanza nei rapporti d’amore. Amore di coppia, amore materno, amore filiale.
Questi pensieri si allargano, ma torno al ragazzo e al cane, e penso che loro sappiano bene di sè separatamente, ma altrettanto intensamente come coppia.
E questa è la grande scommessa: perdersi nell’amore per l’altro, rimanendo sempre se stessi.
martedì 27 ottobre 2009
domenica 25 ottobre 2009
buongiorno inverno
lunedì 19 ottobre 2009
sguardo assassino
lunedì 5 ottobre 2009
la forza della metafora

Il rimprovero
Ho letto
che cos'è una madre riuscita:
"Una madre che sa lasciare andare via il suo bambino
quando è cresciuto"
Allora io bambino sessantenne
dico alle ceneri nel mio studio
"Non sei stata una madre riuscita
ti sei ben guardata dal lasciarmi andare"
Le ceneri restano mute
nell'urna in camera mia
Le ceneri non rispondono
sono incallite
Erich Fried
P.S.
dedicato a mio figlio che oggi è alto un metro e novantacinque centimetri.
aiuto!...sembra facile...
Kahlil Gibran
I vostri figli non sono i vostri figli......
giovedì 1 ottobre 2009
domenica 27 settembre 2009
equivoco
Malinteso di due surrealisti
"piove"
disse lei
"un uomo dal cappotto nero
passa per la via"
disse lei
Magritte però
non la sentiva
più tanto bene
(infatti lei lo disse soltanto anni
dopo la morte di lui)
Così non sentì più
le ultime tre parole
e capì soltanto
"piove un uomo dal cappotto nero"
E lo dipinse.
Erich Fried
giovedì 24 settembre 2009
i miei gatti
Rosso, morbido e caldo, affettuosissimo e comunicativo, buono con gli umani, ma dominante con la compagna, lui si chiama Romeo.
Grigia, piccola, diffidente, solitaria, ladra velocissima, sempre bisognosa di coccole,
poco incline alla bontà, ma rispettosa dei ruoli "gatteschi", lei si chiama Guendalina.
Loro sono i miei gatti e io li amo.
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